mercoledì 22 aprile 2015

ERRI DE LUCA - UNA PREGHIERA LAICA

Mare nostro che non sei nei cieli
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Il 20 aprile, ospite di un programma televisivo, Erri De Luca ha concluso la sua riflessione sull’ultima tragedia nel Canale di Sicilia recitando “Mare nostro”preghiera laica, accorato canto di dolore sulla vita, la morte, le speranze che il Mediterraneo accoglie e custodisce.

Mare nostro che non sei nei cieli
  e abbracci i confini dell’isola e del mondo,
  sia benedetto il tuo sale,
  sia benedetto il tuo fondale.
  Accogli le gremite imbarcazioni
  senza una strada sopra le tue onde,
  i pescatori usciti nella notte,
  le loro reti tra le tue creature,
  che tornano al mattino con la pesca
  dei naufraghi salvati.

Mare nostro che non sei nei cieli,
  all’alba sei colore del frumento,
  al tramonto dell’uva di vendemmia,
  ti abbiamo seminato di annegati
  più di qualunque età delle tempeste.

Mare nostro che non sei nei cieli,
  tu sei più giusto della terraferma,
  pure quando sollevi onde a muraglia
  poi le abbassi a tappeto.
  Custodisci le vite, le visite cadute
  come foglie sul viale,
  fai da autunno per loro,
  da carezza, da abbraccio e bacio in fronte

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