lunedì 24 febbraio 2014

IL NUOVO GOVERNO

Il vecchio primo ministro Letta e il nuovo Renzi
 il passaggio da un primo ministro al successivo
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolititano 



e il presidente del consiglio incaricato Matteo Renzi

Il Presidente del Consiglio Renzi con i ministri



TABELLA PER MEMORIZZARE

                    Metodo
STATO
CAPITALE
Georgia
Tbilisi
Turchia
Ankara
Finlandia
Helsinky
Estonia
Tallinn
Lettonia
Riga
Lituania
Vilnius
Kazakistan
Astana
Mongolia
Ulan Bator
Cina
Pechino
Bielorussia
Minsk
Somalia
Mogadiscio
Etiopia
Addis Abeba
Sudan
Khartoun
Egitto
El Cairo
Libia
Tripoli
Russia
Mosca
Bulgaria
Sofia
Romania
Bucarest
Ucraina
Kiev
Azerbaijan
Baku


LA PROSPETTIVA

III B - Alcune interpretazioni






mercoledì 19 febbraio 2014

PER RICORDARE MADIBA

Sophie presenta Mandela
clicca qui sotto
Mandela- Sophie 's presentation


Nithya presenta N. Mandela
clicca qui sotto
N. Mandela - Presentazione


Roberto presenta N. Mandela
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Mandela - Roberto's Presentation


“I learned that courage was not the absence of fear,
but the triumph over it. I felt fear myself more times than
I can remember, but I hid it behind a mask of boldness.
The brave man is not he who does not feel afraid,
but he who conquers that fear.”
From Mandela’s 1994 autobiography: Long Walk to Freedom

Published by Little Brown and Co

domenica 16 febbraio 2014

LETTERA AD UN PROFESSORE


(1809-1865 – 16° Presidente degli Stati Uniti, primo repubblicano)
LETTERA DI ABRAMO LINCOLN
AL PROFESSORE DI SUO FIGLIO
Caro professore,

     insegni al mio ragazzo che non tutti gli uomini sono giusti, non tutti dicono la verità; ma la prego di dirgli pure che per ogni malvagio c'è un eroe, per ogni egoista c'è un leader generoso. Gli insegni, per favore, che per ogni nemico ci sarà anche un amico e gli faccia capire che vale molto più una moneta guadagnata con il lavoro che una moneta trovata. Gli insegni a perdere, ma anche a saper godere della vittoria, lo allontani dall'invidia e gli faccia riconoscere l'allegria profonda di un sorriso silenzioso.
     
     Lo lasci meravigliare del contenuto dei suoi libri, ma gli conceda anche il tempo per distrarsi con gli uccelli nel cielo, i fiori nei campi, le colline e le valli. Nel gioco con gli amici, gli spieghi che è meglio una sconfitta onorevole di una vergognosa vittoria, gli insegni a credere in se stesso, anche se si ritrova solo contro tutti. Gli insegni ad essere gentile con i gentili e duro con i duri e gli faccia imparare a non accettare le cose solamente perché le hanno accettate anche gli altri. Gli insegni ad ascoltare tutti ma, nel momento della verità, a decidere da solo. Gli insegni a ridere quando è triste e gli spieghi che qualche volta anche i veri uomini piangono. Gli insegni ad ignorare le folle che chiedono sangue e lo esorti a combattere anche da solo contro tutti, quando è convinto di aver ragione. Lo tratti bene, ma non da bambino, perché solo con il fuoco si tempera l'acciaio.

     Gli faccia conoscere il coraggio di essere impaziente e la pazienza di essere coraggioso. Gli trasmetta una fede sublime nel Creatore e gli insegni ad avere fiducia anche in se stesso, perché solo così può avere fiducia negli uomini. So che le chiedo molto, ma veda cosa può fare, caro maestro.


LEONARDO DA VINCI

II B - RICERCA SU LEONARDO DA VINCI



                                                                                           
Diana Novelletto  Sofia Ronchetti
                                          
Leonardo da Vinci (1452-1519). Pittore, architetto, scienziato. Come pittore creò una tecnica nuova, come scienziato compì fondamentali ricerche, che fecero di lui un precursore della moderna tecnologia. Ancora oggi è considerato uno dei più grandi  geni dell’umanità. 

                                                 Autoritratto (1513 circa)
                               
La vita
Nel 1452 nacque Leonardo a Vinci, un villaggio fortificato nel territorio di Firenze. Figlio illegittimo di ser Piero, notaio e di Caterina, contadina. All’età di cinque anni fu tolto dalle cure della madre, per essere allevato nella casa dei nonni paterni. Suo nonno gli insegnò a leggere e a scrivere. Leonardo fu riconosciuto anche per la sua particolarità di essere mancino e di scrivere da destra verso sinistra. Nel 1467 andò a vivere con il padre, la matrigna e i fratellastri a Firenze.
Nel 1469 il padre lo condusse alla bottega di Andrea di Verrocchio dove conobbe Sandro Botticelli, Lorenzo  di Credi e il Perugino. Lì emersero le sue doti artistiche.
Nel 1507 Leonardo lascia Firenze per andare a vivere a Milano dove dipinse due celebri quadri : la Vergine delle rocce e Dama con l’ ermellino. Leonardo lascia Milano nel 1513 a causa dell’ invasione da parte dei francesi. Da lì si reca a Roma dove emerge più che mai la sua passione per l’ anatomia. Comincia a dissezionare i cadaveri e per questo viene accusato di stregoneria.
Nel 1516 si reca in Francia presso il castello di  Cloux vicino ad Amboise, donatogli da Francesco I, sono con lui i suoi discepoli fedeli: Francesco Melzi e il Salaino.
Leonardo muore a Cloux il 2 maggio 1519. Secondo il suo desiderio è sepolto nella chiesa di San Fiorentino ad Amboise. Le sue spoglie andranno disperse nella distruzione della chiesa, avvenuta  nel 1808. Alla sua morte lasciò in eredità a Francesco Melzi una mole immensa di manoscritti, in gran parte sotto forma di appunti.   

Se il lavoro di Leonardo fosse stato subito correttamente interpretato, ordinato e divulgato, la civiltà sarebbe progredita ai livelli attuali con alcuni secoli in anticipo.  


                                                                                     



Opere d’arte
 Quando era a Milano dipinse svariati quadri trai quali la Vergine delle rocce e l’Ultima cena nel refettorio di Santa Maria delle Grazie.


                                   Leonardo da Vinci 1498 L’ ultima cena                                    

La vergine delle rocce
La scena si svolge in un umido paesaggio roccioso in cui dominano fiori e piante acquatiche, da lontano si intravede un corso d'acqua. Al centro Maria allunga la mano destra a proteggere il piccolo san Giovanni in preghiera, inginocchiato e rivolto a Gesù Bambino, che si trova più in basso, a destra, in atto di benedirlo e con il corpo in torsione. Dietro di lui si trova un angelo, con un vaporoso mantello rosso, che guarda direttamente verso lo spettatore con un lieve sorriso, coinvolgendolo nella rappresentazione, e con la mano destra indica il Battista, rinviando lo sguardo verso il punto di partenza in una carambola di linee di forza. La mano sinistra di Maria si protende in avanti come a proteggere il figlio, con un forte scorcio.




La Gioconda
Leonardo da vinci nel 1503 ricevette l’ ordine di fare un ritratto a Isabella d’ Este                                                                 moglie di Francesco del Giocondo ma non lo consegnò mai al suo committente. Lo porterà sempre con sé ritoccandolo e perfezionandolo per tutto il resto della sua vita. 

                    
        
                                                 La Gioconda 1503-1506

I mestieri di Leonardo
Nel 1486 Leonardo aveva espresso la sua fede nella possibilità del volo umano che rimase immutata per tutta la sua vita. 




Ideò numerosi progetti, alcuni di essi, come la macchina volante, furono solamente prototipi. Alcune di queste, mosse da motori o realizzate con nuovi materiali sintetici, oggi funzionerebbero egregiamente. Ma nel ‘500 tentare il volo umano con una delle sue macchine era un impresa pericolosa. Molti tentarono ugualmente, tra questi anche Zoroastro, l’artigiano amico di Leonardo. 

Leonardo è conosciuto soprattutto per i suoi dipinti, per i suoi studi sul volo, probabilmente molto meno per le numerose altre cose in cui è stato invece un vero precursore, come ad esempio nel campo della geologia. È stato tra i primi, infatti, a capire che cos'erano i fossili, e perché si trovavano fossili marini in cima alle montagne.
 Il contributo di Leonardo a quasi tutte le discipline scientifiche fu decisivo: anche in astronomia ebbe intuizioni fondamentali, come sul calore del Sole, sullo scintillio delle stelle, sulla Terra, sulla Luna, sulla centralità del Sole, che ancora per tanti anni avrebbe suscitato contrasti ed opposizioni.


L’ uomo vitruviano
 La rappresentazione dell'uomo vitruviano con la sua corrispondenza tra corpo umano e geometria da un lato alimentò riflessioni di teoria dell'architettura, dall'altro, a posteriori, fu letta come simbolo dell'umanesimo o per meglio dire, della centralità dell'uomo all'interno della natura razionale o dell'armonia dell'universo espressa dalla geometria.